Uomo vs donna. Chi è più grasso e perchè?

Chi meglio di un personal trainer puo’ rispondere ad una domanda del genere?  Diversamente da quanto se ne possa pensare però, la risposta non è da ricercare solo e tanto nella cattiva alimentazione o negli eccessi di Kcal ingerite, ma udite udite anche e soprattutto nel processo riproduttivo. Il grasso, infatti, come molte volte ho provato a spiegare, non è solo un antiestetico inestetismo, ma rappresenta una grande riserva di energia, dato che, a parità di peso, fornisce più del doppio delle calorie degli zuccheri o delle proteine. Proprio per questo, in caso di “carestia” ( limitata disponibilità di cibo) la gravidanza verrebbe portata a termine con successo solo in presenza di adeguate riserve di combustibile altamente energetico, cioè il famigerato grasso. L’imperativo biologico di portare avanti una gravidanza con successo per la continuazione della specie umana ha quindi dotato la donna di un 12% in più di grasso dell’uomo. E’ un grasso distribuito nella regione gluteo-femorale, classificato come “essenziale” e dunque difficilmente attaccabile dagli enzimi e dagli ormoni lipolitici (cioè “brucia grasso”) ma anche e soprattutto da parte di tutti quei rimedi che vanno dalle creme alle soluzioni più stravaganti o rischiose. Anzi per dirla tutta e fino in fondo, gli adipociti di questo grasso che abbiamo detto non a caso essere definito “essenziale” sono sensibili agli ormoni liposintetici (gli estrogeni, molto attivi nel fare accumulare grasso tra cosce e glutei). Perché però parliamo di carestia oggi quando la nostra società garantisce enormi quantità di cibo rispetto al passato? Lo facciamo perché la nostra biochimica ed il nostro DNA sono ancora regolati da memorie e ricordi di preistoriche diete ad abbondanza intermittente: c’erano periodi di abbondanza, sì, ma seguivano anche lunghi periodi di carestia. Per questo risultava utile una programmazione biologica che permettesse, soprattutto alle donne in gravidanza, di fronteggiare questi frangenti. E’ utile ricordare che solo negli ultimi 50 anni le disponibilità di cibo nei paesi industrializzati sono quotidiane, ricche e in molti casi abbondanti; oggi è possibile magiare qualunque cibo in qualunque momento se ne abbia voglia ( se chiedete ai vostri nonni vi diranno certamente che per loro non è stato sempre così). Facile capire quindi che 50 anni rispetto a milioni di anni non sono nulla, soprattutto in un processo di modifica del messaggio del nostro DNA. Il nostro organismo insomma non ha ancora immagazzinato l’informazione che può stare tranquillo perché qui il cibo non manca e se anche lo facesse commetterebbe un gravissimo errore, basterebbe infatti una guerra, o una catastrofe ambientale per ridurre le odierne disponibilità.  E’il destino riproduttivo quindi che ha conferito alla donna questo bagaglio di grasso accessorio, per di più localizzato nella zona gluteo-femorale. Per avere le idee ancora più chiare e volendo fare un discorso completo non è da trascurare il ruolo dei recettori Alpha e Beta e quelle che sono loro funzioni. Ma saranno oggetto del prossimo post.