Qual è il miglior metodo di allenamento

Esistono decine e decine di sistemi di allenamento tra cui scegliere, tanto da confondere anche il più erudito in materia. Anche chi non frequenta una palestra in prima persona, ma ha il fidanzato, il figlio o l’amica che si allena con una certa costanza, avrà sentito parlare di superset, gigant- sets, piramidale ascendente o discendente, ma anche di split system, hit e così via. Si stima vi siano più di 80 diverse metodologie di allenamento. Il risultato di questa iper offerta, è che sempre più persone, ma anche istruttori, optino per il metodo più accattivante, più in voga al momento (oggi tutti fanno allenamenti funzionali- functional training) invece di analizzare a fondo le proprie necessità e i propri  obiettivi, o quelli dei loro clienti; dato che ve ne sono alcuni che funzionano meglio per la forza, altri per le dimensioni, altri per la velocità, alti ancora per specifici sport, altri per il fitness, per gli ostinati e per i principianti. Come sempre dico in questi casi è la scienza che deve essere la vostra guida. E quando parlo di scienza mi riferisco al fatto che vi sono dei principi ben documentati ( di cui oggi vi parlerò), quasi delle leggi, che sono di primaria importanza in ogni allenamento. Sono almeno 7 quelle su cui si deve basarsi qualsiasi sistema, se si vuole ottenere la massima efficacia. Vediamo quali sono: 1- Principio delle differenze individuali ( si tratta di riconoscere che siamo tutti geneticamente differenti, per cui la misura dell’adattamento allo stimolo dell’esercizio dipende dalla propria genetica. Se dovessimo seguire tutti lo stesso protocollo, non ne otterremmo gli stessi benefici, motivo per cui è inutile fare la scheda dell’amico, o far fare a tutti la stessa cosa). 2- Principio della supercompensazione ( l’organismo risponde ad uno stress superando il livello iniziale al quale si trovava prima dello stress, per non farsi più trovare nuovamente impreparato; così come i calli sulla mano di un motociclista crescono come risposta di adattamento alla leva della frizione che sfrega continuamente quando guidiamo, così le fibre muscolari aumentano in forza e dimensione in risposta all’allenamento). 3- Principio del sovraccarico ( per cui per migliorare forza, muscoli e resistenza con l’attività fisica, bisogna allenarsi contro una resistenza superiore alla norma, ma se questa è la stessa ad ogni seduta,non si andrà mai oltre il punto in cui il fisico si è adattato grazie alla sovracompensazione). 4- Principio dell’adattamento a specifiche richiesteSAID-( i muscoli si adattano in maniera molto specifica alla richiesta imposta dall’allenamento; se il vostro obiettivo è la forza esplosiva, dovete allenarvi in modo esplosivo). 5- Principio uso/non uso ( in poche parole “o lo fai o lo perdi” e si riferisce sia all’allenamento che alla sua interruzione; se smetti di allenarti perderai i benefici ottenuti con l’allenamento e in un tempo minore di quanto è occorso per raggiungere quel risultato. Fortunatamente però alcuni cambiamenti neuromuscolari conseguenti all’attività fisica rimangono a lungo – memoria muscolare- il che permette di riacquistare forza e dimensioni più velocemente di quanto avviene al primo approccio. E qui sta la fortuna di molti clienti che si rivolgono stagionalmente ai personal trainer). 6- Principio della specificità ( la capacità motoria del gesto si apprende eseguendo ripetutamente il gesto; si diventa più forti nello squat eseguendolo, piuttosto che esercitandosi alla leg press, e si aumenta la resistenza ad una maratona correndo lunghe distanze piuttosto che in bicicletta). 7- Principio della sindrome di adattamento generaleGAS ( Principio che ci dice che ci deve essere un periodo di allenamento a bassa intensità o di riposo dopo uno ad alta intensità;  lo sforzo dell’allenamento è traumatico  e stressante per l’organismo, obbligando i muscoli a riprendersi e quindi adattarsi). I principi elencati sono quelli sostenuti dalla letteratura scientifica e che come personal trainer mi hanno dato buoni risultati sul campo, ma ciò non esclude che vi siano altre norme altrettanto valide, purchè fondate su sufficienti prove scientifiche.