La dieta SIRT, quando è il marketing a farti dimagrire

Dietro la parola DIETA bisogna leggerci quasi sempre marketing e nient’altro, e oggi vi spiego perchè

Il marketing è la capacità di una azienda/persona di stare al meglio sul mercato e le strategie che questa mette in atto per acquisire clienti a cui vendere i propri prodotti/servizi.

In queste ultime settimane, trascorse in quarantena a infornare pizze e preparare dolci, si è fatto un gran parlare della “miracolosa” dieta SIRT anche detta del gene magro. Questa dieta è quella che ha permesso alla cantante Adele di perdere 30 kg in un anno (risultato importante ma non eclatante perchè ottenibile con tanti altri regimi alimentari), e che ha seguito anche Pippa Middleton. Ho preso spunto per scrivere questo post da uno pubblicato dal mio nutrizionista (e lo riporto paro paro): ” Sono almeno 15 i pazienti che oggi mi hanno chiesto informazioni circa la dieta seguita dalla cantante Adele, la cui trasformazione è innegabile; la dieta Sirt secondo gli autori attiverebbe i geni della magrezza (ma meno quelli del cervello, aggiungerei io e nel post vedremo perché). Quanto c’è di scientifico in tutto ciò, domanda Ettore, continuando il suo post con un sondaggio? TUTTO o NULLA le risposte previste.

Ma cosa pubblicizza questa nuova trovata del marketing dietistico o dietologico che dir si voglia? Nulla di nuovo, se non quanto già noto da tempo agli addetti al settore e ai più informati.

Infatti questa fantasmagorica “novità”, udite, udite, propone a finale quello che tutti i programmi dimagranti fanno o dovrebbero fare e (ovviamente in forma celata, dato che punta a passare come la novità del momento ma soprattutto come la dieta che fa dimagrire) prevede:

1 restrizione calorica (cioè mangiare di meno)

2 fare attività fisica (cioè muoversi di più)

3 Mangiare cibi che contengono molecole antiossidanti responsabili della attivazione delle SIRTUINE (thè verde matcha, caffe, vino rosso e ciaccolato, olio evo o spezie)

Le sirtuine, sono ENZIMI coinvolti nella riduzione dello stress ossidativo e responsabili dell’aumento della longevità, intesa però come healthspan (durata della salute) e non lifespan (durata della vita), ci spiega bene Ettore concludendo il suo post.

I cibi “Sirt” esistono da migliaia di anni e vengono consumati regolarmente da diverse popolazioni. Esempi classici sono gli indiani d’America e il loro consumo di cacao, l’alimentazione indiana ricca di curcuma, la predilezione giapponese per il tè verde e l’olio extravergine di oliva alla base della dieta mediterranea. Quindi come si può vedere, niente di nuovo sotto al sole.

Quello che vi vendono in questo caso è la loro “pozione magica“, perché altrimenti il consumatore direbbe:” Si ma tu cosa mi dai di diverso rispetto alle solite diete?” E taac, ecco di nuovo correre in aiuto il marketing che in questo caso ti vende la miscela miracolosa, il succo Sirt. Si tratta di un mix di avolo riccio, rucola, prezzemolo, levistico (facoltativo), sedano verde con le foglie, tè verde matcha e limone, da bere secondo prescrizioni nel corso della giornata.

Ma vediamo un po’ più nel dettaglio cosa si sono ”inventati”:

Fase 1 (la più efficace): 3 chili in 7 giorni (una volta era 7 kg in 7 giorni, poi hanno capito che era impossibile e che nessuno ci credeva più e quindi li hanno dimezzati. Ma chi non vorrebbe comunque perdere 3 kg –non si sa di cosa però- in 7 giorni…)

I giorni 1-3 sono i più intensi, e durante questo periodo si possono consumare al massimo 1000 calorie al giorno (una miseria che nemmeno mia figlia di 11 anni dovrebbe mangiare). Dovete consumare 3 succhi verdi Sirt, taac, e un pasto solido. I giorni 4-7 prevedono “addirittura” l’assunzione di 1500 calorie quotidiane.

Ricordo un mio docente che diceva sempre che da Auschwitz, purtroppo, non è mai uscita una persona grassa; nel senso che se affami la persona, è ovvio che questa perda peso (acqua e muscolo principalmente, e un po’ di grasso, perché essendo quest’ ultimo un deposito di energia, il corpo se ne vede bene prima di utilizzarlo in una situazione del genere, anzi se lo tiene stretto stretto e piuttosto preferisce “mangiarsi” i muscoli)

Fase 2 (il mantenimento), durata 14 giorni

Serve a consolidare il dimagrimento. A questo punto sono previsti 3 pasti solidi al giorno a base di cibi Sirt (e non solo) più 1 succo verde di mantenimento, taac. Attenti però a superare le 2000 kcal, ma tanto sono concesse verdura a volontà e un bicchiere di vino rosso ai pasti 2 o 3 volte alla settimana, quindi non lamentatevi! ahahah

Esistono però delle regole da rispettare in tutte le fasi: è meglio distribuire i 3 succhi nel corso della giornata e consumarli a intervalli regolari invece di concentrarli; i succhi verdi dovrebbero essere consumati almeno un’ora prima o due ore dopo il pasto solido; il pasto principale dovrebbe essere consumato non dopo le 19 (questo perché, loro non ve lo dicono ma il segretone ve lo svelo io, così facendo trascorrerete circa 12 ore digiuni, lasso di tempo nel quale si attiva la lipolisi, processo con cui il corpo utilizza gli acidi grassi presenti negli adipociti come fonte energetica per tenervi in vita; infatti e vi smonto così anche un altro falso mito, non si dimagrisce quando si fa sport, ma quando si sta digiuni e a riposo, altrimenti il corpo la lipolisi non la innesca)

Per quanto riguarda l’attività fisica gli autori ci tengono a precisare che questa da sola non basta per dimagrire (e qui non posso che essere d’accordo). Ma chi segue la dieta Sirt dovrebbe svolgere un’attività fisica moderata per 30 minuti 5 volte la settimana, perché è benefico per la salute e stimola l’attivazione delle sirtuine (e non perché così facendo si aumenta certamente il dispendio energetico, NO!, ma per attivare tutte le sirtuine mangiate; eh meglio che non scrivo quello che penso in questo preciso momento)

Ovviamente per conoscere i dettagli delle 2 fasi, i cibi da mangiare e la ricetta del succo sirt bisogna acquistare il libro. TAAAC!

Ecco quindi dimostrato come il marketing, trasformando il gene della longevità nel gene della magrezza, non fa altro che proporre soluzioni già note (minore introito calorico vs maggior dispendio energetico) al banco dei soliti pesciolini pronti ad abboccare all’amo della ennesima “scoperta miracolosa”, o in attesa della dieta che funziona meglio della ultima sperimentata senza successo (perchè magari seguita per sole 2 settimane), proponendo alla fine l’acquisto del libro con la promessa di farvi dimagrire. Compratelo e fatemi sapere come è andata, che magari questa, è la volta buona!!!